Quest’anno gli auguri di Natale – anche se spesso sono macinati dalla fretta dei giorni di festa, tra gli addobbi, le cose, le cene… – li faccio guardando a due personaggi che sono un invito a fermarti davanti ad un presepe. Non da solo ma in compagnia degli zampognari… non tutti i presepi li hanno invitati a festa. Molti ne sono sprovvisti. Se hai tempo corri a prenderne un paio e mettili lì nel tuo presepe. Quelli che ho io davanti sono particolari. Uno ha il vestito verde, l’altro veste marrone. Ma non è la prima impressione quella che conta: uno ha la barba, l’altro è giovane. Uno è all’inizio coraggioso della vita, l’altro si prepara al congedo sereno, ma tutti e due stanno festeggiando la nascita del Salvatore. E’ come se dicessero che ogni età è buona per rendere grazie al Padreterno.
I due poveri zampognari sono la veneranda età e la novella storia che, suonando la festa della vita, convertono i propri giorni versoi il viso del bimbo appena nato. Sono, nel mio presepe, all’ingresso della grotta, come gli uomini di ogni età della vita e della storia, al procinto di entrarvi, anticipando l’incontro definitivo; il percorso che si snoda attraverso gli anni per arrivare a contemplare cieli nuovi e terre nuove. Festeggiano gli anni della vita insieme al Redentore: all’ingresso della grotta suonano anche per noi il loro grazie per la vita!
Non sono i soli a suonare nel mio presepe: sopra la grotta ci sono gli angeli che in coro cantano e suonano quasi a continuare la melodia delle zampogne sono il futuro! Se dinanzi alla grotta impariamo a suonare i nostri strumenti, anche poveri, se insomma riusciamo a fare festa per la vita che abbiamo avuto in dono, anche se abbiamo avuto dei dolori, delle ferite e dei dispiaceri, allora ci sarà un tempo, come dice la Scrittura Sacra, in cui Dio asciugherà tutte le nostre lacrime. “Gloria a Dio nel più alto dei Cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama”.
Questo cantano i miei angeli sopra la grotta! E’ come se rispondessero alla speranza di chi sta sotto e annunciano che, grazie al bambinello che è nato, un giorno non ci sarà più guerra ma solo pace sulla terra e nel cuore di ciascuno… anche nel tuo.
Solo allora noi potremo fare il più bel concerto della vita insieme alle creature celesti. Per questo gli angeli dicono ai pastori: “Vi annuncio un grande gioia, oggi vi è nato un Salvatore”.
Quest’anno il Natale sia per te occasione per stare di fronte alla grotta di Betlemme a suonare la tua melodia: è il mio augurio per te!
Don Alberto
Rettore